Sala dell’Oro: percorso storico nel mondo dell’oro. La nascita, la storia, la sua diffusione e i suoi interessanti metodi di lavorazione. Un viaggio nella storia per scoprire i suoi variegati utilizzi: gioielli, monete, utensili, mobilia, ecc… E non solo. Anche strumenti indispensabili per la lavorazione, antichi e moderni.
Laboratorio per la lavorazione dell’Oro: un vero e proprio laboratorio per l’apprendimento delle più importanti tecniche di lavorazione dell’oro: cesello, sbalzo, ecc… con la collaborazione di esperti del campo.
OPERE DI BRUNO MARTINAZZI
Alcune opere del maestro esposte alla mostra nel 2022 al Museo Deutsches Goldschmiedehaus di Hanau (Germania).
LE SALE
TOREUTICA
PANNELLI ESPOSTI NELLA SALA DELLA TOREUTICA
FUSIONE
I PANNELLI ESPOSTI NELLA SALA FUSIONE
CARATTERISTICHE E USI DELL’ORO
L’oro è sempre stato il metallo più diffuso nel campo dell’oreficeria, fin dalle origini dell’uomo. L’oro è molto splendente e inalterabile all’aria. Molto pesante, peso specifico 19,32. Buon conduttore del calore e di elettricità. L’oro fonde senza ossidarsi a 1063° e bolle a 2600°. Molto duttile, con un grammo d’oro si può tirare un filo lungo tre chilometri, molto malleabile, può essere ridotto in lamine sottilissime fino ad un decimillesimo di millimetro di spessore.
METALLI USATI IN LABORATORIO
I METALLI PREZIOSI HANNO UN ALTO COSTO E QUANDO SI VUOLE INSEGNARE LA TECNICA E L’ARTE DELL’ORIFICERIA SI POSSONO USARE METALLI ALTRI, NON PREZIOSI. COME NEL NOSTRO CASO, NEL LABORATORIO DELL’ORO E DELLA PIETRA DI SALUSSOLA, ECOMUSEO DEL BIELLESE, IN SOSTITUZIONE DELL’ORO SI USA L’OTTONE E IL RAME.
LABORATORI
Da anni si tengono con successo e partecipazione laboratori di toreutica realizzati dal Maestro Nicola Artiglia, artigiano d’eccellenza, titolare della bottega orafa in Biella dal 2000. Fa parte di una famiglia di tradizione orafa da tre generazioni. Il progetto del laboratorio, nel 2022 è realizzato grazie all’attribuzione del premio “Maestro di mestiere” per la categoria “Rete di artigiani” al Maestro promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, in collaborazione con L’associazione Fatti ad Arte, con il sostegno del Gal Montagne Biellesi. Dal 2023 l’attività del laboratorio è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
IL PROGETTO DEL CONCORSO PER IL PREMIO “MAESTRO DI MESTIERE” 2022
PATRIMONIO
Il Museo, unico nel biellese, mette a disposizione una completa strumentazione per la lavorazione dei metalli.
Nella sala della toreutica sono a disposizione i seguenti strumenti e due alti tavoli per la lavorazione a sbalzo e a cesello costruiti dai monaci di Bose
Nella sala della fusione sono a disposizione i seguenti strumenti:
- forno elettrico di media grandezza
- crogiuoli in grafite
- pinze per crogiuoli
- forno a gas per la fusione dei metalli per fondere fino a 400 grammi di metallo
- crogiuoli e pinze
- fornetto a gas per la fusione dei metalli per fondere piccole quantità da 20 a 100 grammi di metallo
- forno elettrico per riscaldamento – serve a molti usi: ricottura dei metalli dopo la laminatura, smalti di pasta vitrea e granulazione
- cannelli di due misure, grande e piccolo, servono sia per la saldatura sia per le piccole fusioni sia per la forgiatura di ceselli
- due soffietti, uno grande e uno piccolo
- tubi di gomma
- varie lime e carta smeriglio
- seghetti per tagliare e traforare le lastre ed applicare sull’archetto
- ossi di seppia per riprodurre una delle più antiche tecniche di fusione detta, appunto, in ossa di seppia
- due tavoli da orafo in noce massiccio con due o tre incavi per i posti di lavoro e il cassetto sottostante
- laminatoio, serve per laminare e ridurre in lastre i lingotti
- cesoia, serve per tagliare le lastre di metallo
- trafila, serve per ridurre il metallo in fili sottili, di tutti i diametri, fino a mm 0,5
- incudine e mazzuolo
- pulitrice, serve a lucidare il pezzo dopo la lavorazione
PER SAPERNE DI PIU’…
Il Museo ha a disposizione in consultazione i seguenti testi:
- Carla Gallo Barbisio a cura di, “Museo Laboratorio dell’Oro e della Pietra”, il Segnalibro editore, 1993
- Bruno Martinazzi – Carla Gallo Barbisio, “La lavorazione dei metalli preziosi”, ed. Daniela Piazza, Torino 1983
- Francesco De Bartolomeis, “Martinazzi materia e tempo”, Sandro Maria Rosso , Biella 1977
- Maria Cristina Mundici, a cura di, “Martinazzi dalla meditazione alla forma”, Franco Masoero editore, Torino 2000
- A. Blak, “Storia dei gioielli”, Novara, De Agostini 1973
- C. Carducci, “Bijoux et orfevrerie antiques” Office du livre, Fribourg, 1963
- L. Rizzoli Eleuteri ( a cura di), “Gioielli del Novecento”, Electa, Milano 1992
LA RICERCA
La ricerca sull’oreficeria antica e moderna è stata coordinata dal professore Bruno Martinazzi, scultore e orafo, docente all’Accademia Albertina di belle Arti di Torino, al Rojal College of Art di Londra e all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera.