Sala archeologica

Sala archeologica: la valle archeologica di San Secondo, centro del “pagus” dei Victimuli, sede del “Castrum Caesareum” e della più antica “Pieve” del Biellese e la Pieve di Puliaco.Dai primi scavi ad oggi. Un fantastico viaggio nel mondo dell’archeologia nella Bassa Serra Biellese.

Epigrafe di Titus Sextius Secundus risalente al I-II sec d.C. Il personaggio citato nell’iscrizione dedicò un ponderarium , un edificio di solito situato presso un importante area di mercato, con funzioni di controllo fiscale. Era infatti una struttura dove si conservavano i modelli dei pesi e delle misure. Conservata al Museo di Antichità di Torino.

“Victimula” di San Secondo

La valletta di S. Secondo di Salussola ha restituito nel corso dei secoli, ritrovamenti casuali, effettuati dai contadini locali specialmente durante i lavori di aratura, moltissimi materiali archeologici di età romana e medievale, che in parte hanno arricchito le collezioni dei musei di Vercelli, Biella e Torino e in buona parte sono andati dispersi o distrutti.  Le fonti orientano dunque ad ipotizzare la presenza nell’area di un insediamento romano. La critica moderna è propensa ad identificare il centro abitato romano nella valletta di San Secondo con la “civitas Victimula…iuxta Eporediam” menzionata dall’Anonimo Ravennate.

Rilievo di età traianea (II secolo d.C.):  La raffigurazione di un sacrificio cruento richiama iconografie funerarie, per cui il manufatto si può interpretare come elemento inserito originariamente in un monumento sepolcrale. Conservato al Museo Camillo Leone di Vercelli.

L’insediamento  di Victimulae (o Victumulae) era legato alla presenza delle vicine miniere aurifere a cielo aperto della Bessa, da identificare con le “Ictumulorum aurifodinae”  localizzate da Plinio nell’ager vercellensis. Victimulae nacque come centro di servizi legati all’attività estrattiva; l’abitato non era cinto da mura. Quando lo sfruttamento su larga scala delle miniere della Bessa cessò osi ridusse notevolmente, il centro romano mantenne comunque una continuità insediativa: le  principali strutture venute alla luce e la presenza di sarcofagi rimandano infatti ad una cronologia bassoimperiale. La frequentazione si protrasse certamente fino all’altomedioevo, come provano l’itinerario dell’Anonimo ravennate, i dati degli scavi condotti nel 1953 , 1972, 1994 e la complessa topografia cristiana dell’area.

Ambiente absidato, forse di edificio residenziale romano di età basso-imperiale.

Frammento di ara romana risalente presumibilmente al I sec. d.C. conservata al Museo del Territorio di Biella. La figura maschile rappresentata sul  lato integro potrebbe essere Dioniso ebbro o un sileno (figura della cerchia dionisiaca) che, mentre avanza sulla sinistra, con la mano sinistra regge il pedum (bastone) e il pardalis (pelle di pantera), attributi tipici del dio. A sinistra è un albero che forse allude alla sfera cultuale. Il tirso, bastone con un’estremità decorata con l’infiorescenza dell’edera, è appoggiato  ad una roccia sulla destra, che sembra formare una cavità da cui sembra provenire Dioniso. Sul lato sinistro del piccolo altare è invece una menade che sacrifica una lepre su un altare cilindrico.  Il manufatto può essere ritenuto un cippo funerario o votivo.

IL PROGETTO

Il progetto esecutivo per l’allestimento della sala archeologica è stato realizzato nel 2012 con il contributo del Fondo Speciale per il Volontariato in Piemonte, del Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Biella (oggi denominato C.T.V. Centro Territoriale per il Volontariato) ed è stato curato dai volontari dell’A.V.P.S. o.d.v. coordinati dall’archeologa dott.ssa Daniela Palladino.

Il progetto è consultabile presso l’archivio del Museo.

PANNELLI

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I REPERTI ORIGINALI

CERAMICHE FAC SIMILE, OPERA DELL’ARTISTA ANNA TABERLET

PER SAPERNE DI PIU’…

CONFERENZE

Nel corso del 2021 si è tenuto un ciclo di tre interessanti conferenze con il titolo “I racconti di archeologia” a cura degli archeologi dottor Christian Gilardi e dottoressa Daniela Palladino.

I testi de “I racconti di archeologia” sono consultabili presso l’archivio del Museo.

Titoli:

“Percorrendo le vie della storia di Salussola” 22 ottobre 2021

“La Valletta di San Secondo: una realtà ancora tutta da scoprire” 12 novembre 2021

“Puliaco: una comunità sulle sponde dell’Elvo” 4 dicembre 2021

TESI DI LAUREA

Christian Gilardi “L’area archeologica di Ictumuli”, Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Anno Accademico 2005/ 2006, pagine 86 più una tavola.

La tesi può essere consultata presso il Museo.

CARTA ARCHEOLOGICA DI SALUSSOLA

Carta archeologica di Salussola a cura dell’archeologa dottoressa Antonella Gabutti, committenza del Comune di Salussola. All’interno sono elencati 38 siti di interesse archeologico identificati sulla base della bibliografia edita e della documentazione d’archivio della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte.

La Carta archeologica di Salussola è consultabile presso l’archivio del Museo.

QUADERNI DI ARCHEOLOGIA DEL PIEMONTE

Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino etc. Quaderno di Archeologia del Piemonte n. 1, Torino 2017, pagine 228 – 230, “Salussola, località Puliaco rifacimento del metanodotto Cavaglià – Biella: abitato medievale e strada glareata” di Francesco Rubat Borel – Margherita Roncaglio – Diego Moro.

Quaderno di archeologia del Piemonte n. 2, Torino 2018, pagine 266 – 277, “Salussola, località Aunei Grosso e Puliaco. Strade tardo antiche medievali e di età moderna” di Francesco Rubat Borel – Christian Gilardi – Diego Moro – Dario Varrone; “Salussola, località Puliaco. Frequentazione delle’età del bronzo e del ferro” di Francesco Rubat Borel – Stefano Marchiaro – Enrico Perencin; “Salussola, località Puliaco. Struttura fortificata e abitato medievali” di Francesco Rubat Borel – Paola Comba – Stefano A. Paschero – Dario Varrone.

Quaderno di archeologia del Piemonte n. 3, Torino 2019, pagine 292 – 301, “Salussola, chiesa di san pellegrino” documentazione grafica e fotografica della chiesa e indagini georadar di Francesco Rubat Borel – Gianluca Catanzariti – Paola Comba – Giulia Airoldi – Serena Prati – Diego Moro; “Salussola località Puliaco, insediamento fortificato medievale” di Francesco Rubat Borel – Paola Comba – Diego Moro – Stefano Angelo Paschero.

I Quaderni n° 1, 2 e 3 sono consultabili presso l’archivio del Museo.

RIVISTA DI ARCHEOLOGIA ON-LINE Anno IX – N° 14 del 16 luglio 2014 ARCHEOMEDIA